O SPIRITO ECUMENICO DI – MAR MIKHAIL AL-KEBIR

Posted by on Jan 21, 2016 in Library | Comments Off on O SPIRITO ECUMENICO DI – MAR MIKHAIL AL-KEBIR

e le circostanze politiche e sociali che lo favorirono

Introduzione

I

Dice Mar Mikhail nella Prefazione al Libro delle Cronache :
Ho scritto cio’ che ho ritenuto utile e conveniente affine di svegliare la pigrizia mortale di molti, e per dissipare le tenebre dell’ignoranza. Lascio questo tesoro alla Chiesa e ai maestri dei Figli della Nuova Sion; cosi’ potro’ sopravvivere al mio tempo.

Pastore zelante e maestro illuminato del suo gregge, Mar Mikhail, animato da profondo spirito apostolico, scrive le Cronache con l’intento preciso di insegnare ai suoi fedeli, ai Figli della Nuova Sion, come li chiama in linguaggio biblico.

Egli è un uomo nel vero senso della parola; non vuole morire, ma vuole sopravvivere al suo tempo, percio’ consegna il Libro delle Cronache ai posteri. Tempo fa mi colpi’ una frase di S. Francesco di Sales:’ La vanità muore dopo la nostra morte”, cioè la nostra vanità sopravvive alla nostra morte. Nessuno di noi vuole morire e nella nostra vanità ci auguriamo che il nostro funerale sia solenne! In una maniera o un’altra, anche con un solenne funerale, vogliamo sopravvivere, e Mar Mikhail volle sopravvivere scrivendo le sue Cronache. Mar Mikhail dopo ottocento anni è ancora vivo, e noi siamo qui per fare rivivere il suo operato e il suo desiderio.

II

Michele il Siriano, o Michele il Grande, o Michele Patriarca dei Gacobiti, oppure semplicemente Mar Mikhail, come amiamo chiamarlo noi, nacque nel 1126 a Melitene, (oggi Malatya, in Turchia, a circa cento cinquanta chilometri a nord-ovest di Mardin), una città dell’ Anatolia, dove si sono combattute tante battaglie per possederla e si sono svolti molti avvenimenti religiosi riguardanti i siriani e gli armeni.

Ancora giovane entro’ nel monastero di Mar Bar Sauma, vicino alla sua città; si distinse subito per la sua pietà e la sua dottrina, tanto che all’età di trent’anni appena fu nominato archimandrita. Lavoro’ attivamente secondo un programma comune ai monasteri siriani dell’Alta Mesopotamia e della Siria nord-occidentale. Nel 1163 per migliorare il livello di vita dei monaci provvide il monastero di un acquedotto per l’adduzione dell’acqua da una sorgente vicina, e l’anno seguente, giudicando la vita dei monaci poco sicura, costrui’ una torre di rifugio e di difesa. Tali lavori, come abbiamo detto, rientrano nell’attività ordinaria dei Superiori e li ritroviamo anche nei monasteri della Siria nord-occidentale; ritroviamo, per esempio, acquedotti nel monastero di S.Teodosio a Rhosos (oggi Arsous nel Liwa’ di Iskenderun) NOTA 1. Teodreto di Ciro, Storia religiosa, X,trad. di G.Gottardi,Siena 1965 ) e nel monastero di Karm Musa, vicino a Harem; troviamo torri di difesa nei due monasteri di Teleda (oggi Tell ‘Adi , vicino a Turmanin )e a Qal’at Sim’an.

Mar Mikhail successe a Mar Atanasios VIII nella Sede Patriarcale di Antiochia e venne consacrato il l8 ottobre dell’anno 1166 all’età di quarant’anni. Il suo dovere pastorale lo costrinse a intraprendere molti viaggi nel sud-est dell’attuale Turchia, in Iraq, nel territorio Franco di Antiochia, a Tripoli e perfino a Gerusalemme. Pastore buono e zelante della vita cristiana e religiosa ebbe a soffrire molto da parte di coloro ( fedeli, monaci e vescovi ) che volevano condurre una vita lontana dall’ideale cristiano e monastico. Uomo di lettere si adopero’ per arricchire la biblioteca del monastero di Mar Bar Sauma, facendo riparare i vecchi manoscritti , e facendone copiare dei nuovi; lui stesso copiava nei momenti liberi dando, cosi’ il buon esempio ai suoi monaci. Scrisse libri liturgici e dommatici, tra cui un Trattato contro l’eresia dei Catari che egli consegno’ al vescovo latino di Tarso lo presentare al Padri del Concilio Laterano che doveva essere celebrato a Roma nel 1179 e La sua opera principale resta sempre il Libro delle Cronache.

Mar Mikhail mori’ all’età di 73 anni, il 7 novembre dell’anno 1199, e fu seppellito nella chiesa monastica di Mar Bar Sauma, davanti all’altare settentrionale, nella tomba che lui stesso si era preparata. Quest’uso uso era corrente anche nei monasteri siriani della Siria nord-occidentale; troviamo infatti nei monasteri di Deir Dehes e di Chir Maqdouh ( Bdama ) il sepolcro di archimandriti nel lato settentrionale della chiesa, davanti al diakonikon.

LO SPIRITO ECUMENICO DI MAR MIKHAIL
E le circostamze politiche che sociali che lo favorirono.

Mar Mikhail ebbe relazioni che possiamo chiamare Ecumeniche, sia con i Greci di Costantinopoli, sia con gli armeni, sia anche coi Latini del principato di Antiochia e degli altri principati franchi d’Oriente. Coi primi fu diffidente. Quando l’imperatore Alessio lo invito’ nel mille cento e……….perchè venisse a Costantinopoli per trattare la riconciliazione e l’unione tra le due chiese,la siriana e la calcedonese, non volle andarvi personalmente, ma incarico’ …………. come suo rappresentante presso

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l’imperatore. Declino’ l’invito temendo forse delle pressioni e diede al suo rappresentante precise istruzioni sul come comportarsi.
Cogli armeni fu guardingo e prudente, e cio’ a causa della loro maniera di fare; un tempo incamerarono sedi vescovili e conventi… delle città…………
Le ragioni della diffidenza dei Siriani nei riguardi di Costantinopoli dobbiamo cercarla nella maniera con la quale I Calcedonesi trattarono il clero e i monaci siriani prima e dopo la battaglia di Yarmouq. Nel secolo VI i monaci e le moniali venivano cacciati dai loro monasteri,e gli stiliti venivano obbligati a scendere dalla colonna. Et erat videre miseriam dice amaramente lo pseudo Zaccaria quando commenta la maniera di agire del patriarca di Antiochia verso i Siriani Giacobiti. Non fa meraviglia, quindi, se nella seconda metà del X sec, poco prima della riconquista della regione di Antiochia da parte dell’imperatore Niceforo Focas, i Siriani dei maggiori conventi del nord-ovest della Siria siano fuggiti verso Raqqa poco prima della riconquista di Antiochia Niceforo Phocas, per vivere sotto la protezionee degli Arabi . E’ appunto da quel periodo che non abbiamo piu’ notizie dei maggiori monasteri siriani, quali Qasr el-Banat (

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monastero dei Bizikoi, sulla frontiera della Siria con la Turchia ), Tell ‘Adi ( Telleda, vicino a Dana-Nord ) Batabo e Telanissos ( oggi Deir Sim’an ). Dovrebbe risalire allo stesso periodo anche l’abandono delle basiliche di Brad-Nord, Qal’at Kalota, Kharab Chams, , Basufan, Sarfoud, Qal’at et-Tuffah e Deir Seta, e che una quarantina di anni dopo, vi furono costruiti dei fortini militari (nel periodo, cioè, delle continue lotte tra i Franchi di Antiochia e i Selgiuchidi di Aleppo ). E chiaro che nè i Cristiani, nè i Musulmani avrebbero fatto una tal cosa se le basiliche fossero state ancora ufficiate nel secolo decimo. Dato questo clima secolare di rancore era naturale che i Siriani provassero gioia quando gli eserciti di Costantinopoli subivano delle disfatte difronte agli eserciti turchi. A scanso di equivoci citiamo il grande storico francese René Grousset :” Quand l’empereur Romain Argyros est vaincu près d’Alep ( 1030 ) Michel le Syrien nous dit la joie de ses corréligionnaires : “Ces Grecs iniques, persécutant les chrétiens ( syriaques ) avaient jeté en exil le patriarche et les évèques( jacobites ): le Seigneur les brisa en face de leurs ennemis ( Histoire des Croisades vol. I , Preface p.LIX ). Un grido di gioia lo troviamo un’altra volta nell’animo dei Siriani quando a Malazgerd( 1073 ) l’imperatore RomaDiogene è vinto e calpestato da Alp Arslan, gli mise, cioè, il piede sul collo .”A la tyrannie calcédonienne ( è sempre Grousset che parla ) Michel

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préfère encore la domination turque : “ Au dehors les Chrétiens ( les Syriens ) étaient persécutés par les pillages des Turcs. Au dedans ils étaient encore plus opprimés par les Calcédoniens, ce que la Justice ( divine ) ne tolera pas ( Idem Ibidem ). Et ailleurs , dit le meme Michel : “ Si nous avons subi des dommages du fait de la conquete de la Syrie par les musulmans, ce fut pas un leger avantage pour nous d’etre délivres de la cruauté des Romains ( = Byzantins ), de leur mechanceté, de leur colère, de leur zèle cruel contre nous et de nous trouver en repos” Questi passi citati bastano per farci capire quanto doveva essere amaro il ricordo dei maltrattamenti subiti e quanto poteva temere Mar Mikhail dall’imperatore di Costantinopoli quando fu invitato per una riconciliazione religiosa.
Leggendo le Cronache di Mar Mikhail si nota subito una grande simpatia verso i Franchi . Per quale ragione? Nè lui, nè la Chiesa siriana ottennero favori dai Franchi, nè essi li domandarono. Le ragioni della simpatia dei Siriani verso
i Normanni dobbiamo trovarle , secondo noi, in certe cause che chiameremo indirette o dirette.

Cause indirette.
I – Nella prima metà del sec.XI i Normanni si stabilirono definitivamente in Sicilia e tagliando ogni

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relazione dell’isola con Bisanzio; sappiamo che la Sicilia e l’Italia meridionale ( la Magna Grecia antica ) erano di cultura greca e di rito bizantino; rito e cultura furono sostituiti dal rito e dalla cultura dei Normanni, cioè dal rito latino e dalla cultura occidentale.
II – Negli anni Sessanta e Settanta dello stesso secolo due condottieri normanni Roberto il Guiscardo e Guglielmo di Altavilla occuparono gli ultimi territori che i Bizantini possedevano nell’Italia meridionale : nel 1062 occuparono Brindisi e il 16 aprile del 1071 occuparono Bari, la capitale di quei territori. ( Histoire des Croisades, T.I Pref. P. LXI ).
III – Ai Normanni non bastava questo e nel 1081 Roberto il Guiscardo e suo figlio Boemendo occuparono i territori bizantini dell’Illiria e dell’Epiro, e iniziarono la marcia per conquistare la stessa capitale dell’impero, Costantinopoli. Ma eventi collegati con la successione dinastica e la controffensiva dell’Imperatore Alessio li obbligarono a ritirarsi dai territori occupati.

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IV – Il 3 giugno del 1098 Boemondo diviene principe di Antiochia e sostituisce il patriarcato greco di Antiochia con un patriarcato latino nella persona di Bernardo di Valenza; il patriarca latino di Antiochia era come i patriarcha siriano e armeno; era come loro e non poteva vantare nessuna supremazia sugli altri patriarchi.
Si dice generalmente : “ l’amico del mio amico è mio amico” Gli armeni e i Siriani potevano anche dire : “ Il nemico del mio nemico è mio amico. I siriani e gli armeni potevano essere tranquilli.
Tutte queste cause indirette avevano preparato il terreno adatto per una certa simpatia dei Siriani e degli Armeni verso i Normanni, simpatia che non venne mai meno anche quando le circostanze politiche e sociali indussero Mar Mikhail e i vescovi siriani ad essere sudditi fedeli dei Selgiuchidi.

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Era naturale che i Siriani preferissero I Normanni ai Bizantini. “Questi, dice Mar Mikhail non sollevavano mai difficolta nè in materia di Fede, nè per arrivare a un’unica formula diProfessione di Fede tra tutti i popoli e tutte le lingue dei Cristiani. Essi considerano come cristiano ( Libro delle Cronache,T.III, II,p.222 ).

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Cause dirette.
Come si comportarono i Normanni nei riguardi dei Siriani?
Nel 11….. il vescovo siriano di Edessa, Mar Sabouni si trovo’ a litigare col suo Patriarca Mar Athanasios VIII e fu scomunicato. Il Principe normanno di Edessa Baudoin si sforzo’ di riconciliarli o almeno che togliesse la scomunica. All’inizio non ottenne nessun frutto. Ma non si arrese. A diverse riprese mando’ dal Patriarca Atanasio fedeli e notabili di Edessa accompagnati da notabili franchi per domandare al Patriarca Athanasios di assolvere Mar Sabouni. Il Patriarca, che si trovava nella sua Sede di Antiochia, non si piego’. Dice Mar Mikhail che il Principe Baudouin si dimostro’ “ un pacificatore pieno di saggezza “.( Libro delle Cronache T.III, L…..c. II , p.197 ). Il Patriarca latino di Antiochia volle intervenire e intervenne, ma con poca saggezza; voleva forzarlo
Fu in questo clima che il Patriarca Atanasio VIII potè costruire senza alcuna difficoltà una grande chiesa ad Antiochia e per l’inaugurazione mando’ come suo rappresentante Mar Mikhail l’anno 1156, che in quel tempo era igumeno del monstero di Mar Bar Sauma presso Malatya.
. I Normanni erano oramai conosciuti come nemici di Costantinopoli; Nel 1042 avevano tolto all’imperatore di Costantinopoli la parte occidentale delle Puglie; nel 1062 occuparono Brindisi e nel 1071 presero la capitale dei territori bizantini, Bari. Per di piu’ mossero guerra all’imperatore Alessio e nel 1081 occuparono la

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Macedonia e marciarono contro Costantinopoli. E fu proprio uno di questi guerrieri, Boemondo figlio di Roberto duca delle Puglie che divenne primo Principe di Antiochia.